Che cosa siamo
Un grumo di carne
bagnato da una luce
che non sempre benedice
Scaldato
da passioni
che col tempo si assopiscono
E resta solo il freddo
sterile della cenere
E tu hai un buco nella gola
E una vita spaccata
tra quel che c'era prima
e il dopo di quel buco
E ancora vuoi piacere
ad una donna
E poi succede
Lei ti guarda
e decide che le piaci
E ti accoglie
Col buco nella gola
e le tue cicatrici
e l'eruzione vulcanica
della tua voce
che in lei risuona dolce
di insospettate sfumature.
Ho bisogno
di silenzi
Spazi dilatati
oltre misura
tanto da farsi tempo
Distanze siderali
che costringono
a saperci
oltre le nostre parole
Di gesti impercettibili
che raccontano
un amore impronunciabile
E il ricordo
dell'odore del tuo corpo
sulla mia nudità
tellurica.
Amo saperti al mio fianco
mentre le ore tessono
i giorni in trame sottili
che solo può percepire
chi ti osserva
da presso
quando vivi e sorridi.
O quelle, rare, volte
che i tuoi occhi
risplendono di acqua
di mare.
Ma dove sono finiti,
in questi giorni di reti
nevrotiche,
quegli amori d'estate
che si scioglievano
nella luce tiepida di settembre,
lasciando di sé il sapore
e un ricordo
struggente?
La vecchiaia ... Scoprirsi sul pube un pelo impudente. Un imbucato neppure invitato alla festa, che si è presentato vestito di bianco ...