BUONGIORNO!

lalinea

La linea, Osvaldo Cavandoli, 1969

L’uso della linea in natura è un fenomeno molto diffuso. Questo argomento, degno di una ricerca specifica, potrebbe essere padroneggiato solo da un naturalista dotato della capacità della sintesi. Per l’artista sarebbe particolarmente importante vedere in che modo il regno autonomo della natura usi gli elementi fondamentali: quali elementi siano tenuti presenti, quali proprietà essi posseggano e in qual modo si compongano in strutture. Le leggi compositive della natura danno all’artista non solo la possibilità dell’imitazione esteriore, in cui egli vede non di rado il fine principale delle leggi naturali, ma anche la possibilità di contrapporre a queste leggi quelle dell’arte. Anche in questo punto, decisivo per l’arte astratta, scopriamo già oggi la legge della contiguità e dell’opposizione, la quale pone due principi – il principio del parallelismo e quello del contrasto – come si è già visto nelle composizioni di linee. Le leggi in tal modo separate e dotate di vita autonoma, dei due grandi regni – dell’arte e della natura – condurranno infine alla comprensione della legge complessiva della composizione dell’universo e chiariranno la partecipazione indipendente di entrambe a un ordinamento sintetico superiore di esteriorità + interiorità.

Questo punto di vista è stato chiarito sinora solamente nell’arte astratta, che ha riconosciuto i suoi diritti e i suoi doveri e che non si fonda più sull’involucro esterno dei fenomeni naturali.

Wassily Kandinsky, Tutti gli scritti Vol. I – Punto e linea nel piano

 

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