Buongiorno!

Tea Zanetti, Azul (Provincia de Buenos Aires), 2021

Persino il preside Zhang vantava con orgoglio un orologio acquistato negli Stati Uniti. Era l’unico di mia conoscenza a essere mai stato in America e, da quanto avevo sentito, gli era anche piaciuta. D’altro canto, il preside diceva sempre che era il governo americano a essere malvagio, non i cittadini. La mia confusione cresceva. E se un bravo cittadino va a lavorare per il governo, che cosa succede? ponderavo. Ma a nessuno importava che le cose per noi avessero un senso: in classe si doveva parlare male degli Stati Uniti, punto e basta.

Karoline Kan, Sotto cieli rossi

Buongiorno!

Erano mesi strani, quelli, in cui la gente vociferava di una nuova malattia in arrivo da Guandong, una provincia costiera all’estremità meridionale della Cina. Nota come SARS, o Sindrome Respiratoria Acuta Grave, si stava diffondendo sul territorio provocando un sacco di morti. Ma poiché le autorità non avevano confermato ufficialmente che si trattasse di un’epidemia mortale, quasi tutti la liquidavano come una diceria. Io e i miei amici, al contrario, eravamo molto preoccupati perché avevamo sentito che si poteva contrarre la SARS anche solo parlando con qualcuno di infetto. Ti veniva la tosse, poi la febbre, i muscoli iniziavano a farti male e nell’arco di qualche giorno il sistema immunitario collassava. In molti reputavano il contagio una sorta di punizione naturale contro gli abitanti di Guandong, considerati dei bruti che si nutrivano di animali selvatici come scimmie e serpenti: una cosa inaccettabile, dalla fine della Grande Carestia. Le persone dovevano inventarsi delle storie, soprattutto perché il governo impediva alla verità di venire a galla …

Karoline Kan, Sotto cieli rossi

Buongiorno!

Tea Zanetti, Azul (Provincia de Buenos Aires), 2021

Come mai gli Americani erano tanto cattivi? Per il bombardamento? Non bastava, perché era dall’asilo che sentivo fare quei discorsi. Ci veniva ripetuto solo quello, per tutta la vita, ma nessuno si prendeva la briga di spiegarci le motivazioni. Forse pensavano che fossimo troppo piccoli per capire. Ma allora perché ci reputavano grandi abbastanza da odiare Paesi e popoli stranieri?

Karoline Kan, Sotto cieli rossi

buongiorno!

Paradojas

Si la contradicción es el pulmón de la historia, la paradoja ha de ser, se me ocurre, el espejo que la historia usa para tomarnos el pelo.
Ni el propio hijo de Dios se salvó de la paradoja. Él eligió, para nacer, un desierto subtropical donde casi nunca nieva, pero la nieve se convirtió en un símbolo universal de la Navidad desde que Europa decidió europear a Jesús ...
Eduardo Galeano, El libro de los abrazos


Paradossi

Se la contraddizione è il polmone della storia, il paradosso deve essere, devo dirlo, lo specchio che la storia usa per prenderci in giro.
Nemmeno il figlio stesso di Dio si salvò dal paradosso. Scelse, per nascere, un deserto subtropicale dove non nevica quasi mai, però la neve è diventata uno dei simboli universali del Natale da quando l'Europa ha deciso di europeizzare Gesù ...
Eduardo Galeano, El libro de los abrazos (traduzione Tea Zanetti)

buongiorno!

Tea Zanetti, Quando la città ti parla, Buenos Aires, Novembre 2021
Dicen las paredes/2

En Buenos Aires, en el puente de La Boca:
Todos prometen y nadie cumple. Vote por nadie.
En Caracas, en tiempos de crisis, a la entrada de uno de los barrios más pobres:
Bienvenida, clase media.
En Bogotá, a la vuelta de la Universidad Nacional:
Dios vive.
Y debajo, con otra letra:
De puro milagro.
Y también en Bogotá:
Proletarios de todos los países, uníos!
Y debajo, con otra letra:
(Ultimo aviso.)
Eduardo Galeano, El libro de los abrazos
Dicono i muri/2

A Buenos Aires, sul ponte de La Boca:
Tutti promettono e nessuno mantiene. Vota per nessuno.
A Caracas, in tempo di crisi, all'ingresso di uno dei quartieri più poveri:
Benvenuta, classe media.
A Bogotà, nei pressi dell'Universidad Nacional:
Dio vive.
E sotto, con altra grafia:
Per puro miracolo.
E ancora a Bogotà:
Proletari di tutti il mondo, unitevi!
E sotto, con altra grafia:
(Ultimo avviso.)
Eduardo Galeano, Il libro degli abbracci (traduzione: Tea Zanetti)