Fratelli Nemici, David Oelhoffen, 2018
La danza triste delle sconfitte.
Perdono tutti in questa storia sporca.
Perde Imran, che perde la vita.
Perde Manuel, che perde anche lui la vita, proprio quando sembrava che ce l’avesse fatta.
Perde Driss, che perde tutto, amici, stima di sé, amore della famiglia.
Perdono i figli, le mogli, le madri, i padri …
Eppure è una storia bella al limite dello strazio. Di amici di banlieue, nella periferia che fatica a sbarcare il lunario, tra mille espedienti e sotterfugi per cavarsela.
DI uomini che amano, nonostante tutto e che sono disperatamente amati. Nonostante tutto.
Di donne coraggiose. Di bambini che giocano a pallone nel parcheggio del carcere e pazienza se non si può, ma il tempo bisogna pur farlo passare, quando si aspetta un amico di papà che sta per uscire in libertà per fine pena.
E appena si esce, si ricomincia, da dove si era lasciato.
E i più insospettabili sono proprio i peggiori, quelli che fanno di tutto perché tutto cambi, in modo che alla fine non cambi proprio niente.