WALKER EVANS, Negro Barber Shop e Barber Shop
– Come ti chiami?
– Albanese Francesco.
– E dici che non sei mai stato dentro?
– Mai, vi giuro.
– Si vede che sei stato bravo a non farti prendere.
Il ragazzo sorrise.
– Però non è che ho fatto niente di speciale. Ve l’ho detto, un poco di sigarette, un poco di macchine, di pezzi di ricambio.
– Poi vendi un po’ di fumo, no?
– Vabbe’, qualche pezzettino, che c’è di male? Non è che mo’ m’arrestate anche per queste cose che vi sto dicendo?
Il maresciallo si girò a guardare la strada senza rispondere.
Arrivarono negli uffici del nucleo radiomobile e Fenoglio scrisse rapidamente il verbale di arresto. Disse a uno dei due brigadieri intervenuti sul posto di completare gli atti per la procura e per il carcere, e di avvertire il pubblico ministero. Poi si rivolse al ragazzo: – Adesso me ne vado. Ti portano dal giudice già stamattina. Quando parli con il tuo avvocato, digli che vuoi fare il patteggiamento. Avrai la pena sospesa e non dovrai nemmeno passare dal carcere.
Quello lo guardò con gli occhi di un cane grato a cui il padrone ha tolto una spina dalla zampa.
– Maresciallo, grazie. Se vi serve qualcosa, io me la faccio tra Madonnella e il Petruzzelli, mi potete trovare al Bar del Marinaio. Qualsiasi cosa, a disposizione.
Gianrico Carofiglio, L’estate fredda