Francesco Zoia, 2015
Gli stati teocratici sono oppressivi per tutti. Ma le donne stanno un gradino ancora sotto. Non esiste un capo di vestiario maschile che copra un uomo dalla testa ai piedi. Vuoi perché sono donna, perché sono nata alla politica sul tema dell’aborto, per le mie esperienze in casa radicale, ma per me la condizione femminile è sempre stata una bussola per valutare lo sviluppo democratico di un paese. Cesare Beccaria, sulla scia di Voltaire, diceva che la decenza di un paese si verifica visitando le sue carceri, Mutuando questo ragionamento e visitando il mondo per impegno, responsabilità o curiosità, mi sono resa conto che, oltre alla crescita demografica, agli investimenti stranieri, il criterio aggiuntivo da utilizzare era una scheda sulla condizione femminile, sia dal punto di vista legislativo sia dal punto di vista dell’applicazione delle norme. Questo criterio sulla valutazione della democraticità di un paese non mi ha mai tradito: quanto più le donne sono prive di diritti, tanto più quel paese è in difficoltà.
L’apartheid fa indignare. Le discriminazioni per genere sono – chissà perché – più accettabili.
Emma Bonino, I doveri della Libertà – intervista a cura di Giovanna Casadio