
Un cast a dir poco eccezionale (Bradley Cooper, Sean Penn, Tom Waits, George di Caprio …) per un film poco più che carino ma che ha il pregio indiscutibile di tracciare un quadro dell’aria che tirava nell’America profonda negli anni Settanta.
Gary Valentine è un quindicenne (molto intraprendente) che si innamora della venticinquenne (piuttosto confusa e molto ebrea) Alana Kane.
Le schermaglie amorose dei due con sullo sfondo la stravaganza e la vera e propria pazzia americane.
La fotografia è meravigliosa, la colonna sonora è un gioiello, la presenza di tutti i grandi che regalano preziosi cameo di se stessi interpretando altri grandi … è praticamente perfetta (proprio come Mary Poppins), il tributo al cinema è chiaramente dettato da profondo amore ma … non mi ha convinta del tutto. Un po’ come quelle ragazze di cui i maschi, parlandone tra loro, dicono “sì, è intelligente … sì, sì, è simpatica … certo è interessante … ma …”.
Ecco, un po’ così.
Una curiosità: la famiglia Kane, composta dai genitori e dalle due sorelle maggiori di Alana, è la vera famiglia di Alana Haim, l’attrice che la interpreta. Al cinema, l’agnizione (un po’ come quella di Mastroianni Marcello e Chiara in “Tre vite e una sola morte”) fa sempre un po’ effetto.