Esistono momenti in cui il dio della fotografia decide di farti un regalo: è esattamente ciò che è successo quel pomeriggio.
Alcune fotografie le devi pianificare e ci devi lavorare a lungo. Questa è semplicemente venuta”.
Ho inseguito Alex Webb a lungo per parlare della fotografia perfetta, di una in particolare, scattata sul confine tra Stati Uniti e Messico nel 1979. Quando ormai stavo per rinunciare gli ho mandato un’ultima email in cui gli dicevo che la sua foto era la prima che avevo comprato e che l’avevo sempre avuta davanti agli occhi, che non poteva non esserci nel mio libro. Alla fine mi ha risposto con una riga: “Ho capito, ti aspetto a Londra, alla fine del meeting annuale di Magnum”.
Fino all’ultimo ho pensato che non sarebbe mai arrivato, era bloccato nel traffico e io sono rimasto per quasi un’ora sotto la pioggia. Poi, nel bar di un albergo a Portman Square, davanti a una birra, finalmente mi ha raccontato di quell’istante al tramonto, in un campo di fiori gialli, in cui il tempo, gli uomini, l’aria e perfino un elicottero apparvero immobili, quasi dovessero restare fermi in quel quadro per sempre.
Mario Calabresi, A occhi aperti