
Non ci capiva né ci amava, oltre al Fernaspe e alla vedova Viganò, la portiera dello stabile, una donnetta rimpicciolita e smagrita dalla cattiveria, che potendo ci avrebbe fatto del male, spesso e volentieri. E bastava uscire un momento dalla cittadella attorno alla Braida del Guercio per sentire che anche gli altri, tutti, ci erano ostili. Eppure noi non trascuravamo mai di rivolgere la parola ai bisognosi, alle vecchiette piangenti a un angolo della strada, ai mendicanti, alle cassiere del bar, alle commesse dei negozi.
Ai passanti no, perché erano troppo occupati a passare …
Luciano Bianciardi, La vita Agra