Lascio Oporto in una giornata di sole e vento, di quelle che piacciono a me. Una città in pieno fermento innovativo, con instancabili operai al lavoro (anche al sabato, anche fino alle sei di sera!) da cui la nostra stanca Italia avrebbe tanto da imparare.
Porto con me qualche giorno sotto la pioggia, tantissimi passi (oltre settantamila in quattro giorni!), la cordialità della sua gente, la bellezza malinconica di un passato glorioso, l’orgoglio di chi non molla, la voglia (tantissima) di tornarci.
Il Portogallo mi sorprende sempre, non mi stanca mai.