Al cinema! Il segreto di una famiglia. Pablo Trapero

Il segreto di una famiglia (La Quietud), Pablo Trapero, Argentina, 2018

Premesso che non sono esattamente una bigotta benpensante, devo dire che all’incesto lesbo non ero arrivata.

Che poi la storia si concluda (scusate lo spoiler) con le due sorelle felici future mamme di un pupo frutto dell’ovulo di una impiantato nell’utero dell’altra, beh … mi è parso del tutto gratuito.

Anche alla luce del fatto che la maggiore tradisce da anni, con un amico di infanzia, il marito che, a sua volta (non ci facciamo mancare proprio nulla) la tradisce con la sorella minore.

Che casino!

Sullo sfondo rancori e segreti, il peggiore dei quali riguarda l’acquisizione della splendida tenuta di famiglia (La Quietud, appunto, cioè “la quiete”, insomma …), frutto di loschi traffici che riguardano i desaparecidos.

Alla fine la colpa di tutto, come sempre, è della madre. Una vecchia pazza che vive dei suoi ricordi deformati, dell’odio continuamente alimentato verso il marito e la figlia minore, dell’amore morboso per la figlia maggiore …

Resta un film in cui nulla viene veramente affrontato con coraggio: non la fatica di vivere di chi è diverso. Non il confronto con i propri errori. Non la valutazione della Storia recente.

Non bastano un cast meraviglioso, una fotografia splendida, una colonna sonora degna di nota a salvare un film con poche idee, anche se molto ben shakerate.

Insomma, ve lo consiglio solo se proprio non avete nulla di meglio, perché è estate e i cinema hanno l’aria condizionata.

Torno a distanza di una settimana e di qualche riflessione: questo film ha un pregio ed è quello di sottolineare come la mostruosità non stia mai nei rapporti d’amore, di qualunque genere essi siano, ma nella brutalità che porta gli uomini a sopraffare (quando non ad annientare) altri uomini, in nome del potere, del denaro, della smania di affermare esclusivamente se stessi e il loro punto di vista.

E in effetti non è poco.