
Nel 1969, a Belfast, la vita è in biancoenero e gli unici momenti a colori sono quelli che si trascorrono a teatro e al cinema quando, la vita continua a essere in biancoenero, ma sul palcoscenico e sullo schermo si sprigiona tutto l’arcobaleno.
Buddy trascorre le sue giornate tra la scuola (dove la ragazzina che gli fa battere il cuore è sempre la prima della classe, ma è talmente speciale che cerca di fare peggio di quanto sa per stare nel banco vicino a lui), la casa dei nonni (con un nonno filosofo e una nonna adorabilmente perfida) e le scorribande in strada combattendo draghi e mostri con una spada di legno e uno scudo di latta quando, nella sua vita di bambino felice irrompe la consapevolezza che Protestanti e Cattolici, pur pregando lo stesso dio e vivendo sotto lo stesso cielo, si odiano.
A leggere la biografia del regista si direbbe che quest’opera contiene tanto di autobiografico.
Kenneth Branagh è sempre una garanzia.