La tua espressione,
lo sguardo perso all'orizzonte,
l'ho capita solo dopo,
riguardando la foto,
qualche giorno fa ...
poi ho incontrato l'anello
che mi mancava: quell'altro
te che in qualche modo
mi sfuggiva, scivolandomi
tra le dita.
Quello che ha traghettato
l'uomo stanco, un po' più in là
del mezzo del cammin
di nostra vita,
verso quella riva
dove comincia la vecchiaia.
E alla fine ho potuto
unire i due capi
della lunga catena
di uomini che sei stato,
risorto ogni volta,
come araba fenice,
dalle ceneri lasciate
nei falò di migliaia
di tramonti australi
(sopravvissuto a te
stesso ancora una volta).
Taccio,
guardando-ti,
leggendo-ti ...
Rifletto. Ti faccio
ogni giorno un po'
più mio.
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