O/OPPURE

Yo también quiero escribir-te, 
en tu espalda abracadabras
de ocasos rojo vivo
hirvientes de palabras.

Quiero escribir amargo
qué es ese sabor negro
de tu silencio, cuando
se hace demasiado largo.

Quiero escribir dolor,
que de esa tinta obscura
que ya injuria mi piel
del corazón es el color.

Pero, también, yo luz dibujaré.
Los amarillos rayos
que siempre me sonrien
si rodean tus ojos.

Y aún pintaré estrellas,
azules en tus hombros,
así que siempre sepas
que a ti miran mis ojos.

Por fin escribiré cuchillas
entrerrianas donde, en tu pecho, 
verde sopla mi aliento, 
entre tus canas.

Atado, entre palabras 
estás vos, en las sombras
de tu cuarto, y ahí me esperas.

No sabés si o cuando y como llegan,
la tinta china negra, 
y mi pincel.

Rozo el papel blanco.
Frío. Y tu deseo.
Se estremece tu piel.
Anch’io voglio scriver-ti,
sulla schiena abracadabra
di tramonti rosso vivo
roventi di parole.

Voglio scrivere amaro
che quel sapor nero
del tuo silenzio, quando
si fa troppo lungo.

Voglio scrivere dolore,
che di quell’inchiostro buio
che già ingiuria la mia pelle
del cuore è il colore.

Però, anche luce disegnerò.
I raggi gialli
Che sempre mi sorridono
Se contornano i tuoi occhi.

E anche dipingerò le stelle,
azzurre sulle tue spalle,
così che sempre sappia
che a te guardano i miei occhi.

E per finire scriverò colline
di Entrerrios dove, sul tuo petto
verde soffia il mio alito,
tra le tue canizie.

Legato, tra le parole,
stai tu, nelle ombre
della tua stanza, e lì mi aspetti.

Non sai se o quando e come arrivano
l’inchiostro di china nero
e il mio pennello.

Sfioro la carta bianca.
Freddo. E il tuo desiderio.
Rabbrividisce la tua pell

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