
L’iki insomma ha origine nel mondo della prostituzione (kugai), dove «i corpi vengono travolti dalla corrente e non riescono a tenersi a galla». La «rinuncia», e quindi anche la «noncuranza», implicite nell’iki rappresentano la perfetta sprezzatura dell’anima che si è affinata attraversando la gelida spietatezza del mondo instabile, e il distacco di quest’anima che, con eleganza e senza rimpianti, si è affrancata dall’infondato attaccamento alla realtà. Ed è appunto questo ciò che lascia intendere il detto «Sballottato dalla vita, lo zotico diventa iki». Ma quando dietro un sorriso leggiadro e seducente si sarà scorta la traccia quasi che la impercettibile di lacrime cocenti e sincere, solo allora si sarà riusciti a comprendere la verità dell’iki. È probabile
L’iki insomma ha origine nel mondo della prostituzione (kugai), dove «i corpi vengono travolti dalla corrente e non riescono a tenersi a galla». La «rinuncia», e quindi anche la «noncuranza», implicite nell’iki rappresentano la perfetta sprezzatura dell’anima che si è affinata attraversando la gelida spietatezza del mondo instabile, e il distacco di quest’anima che, con eleganza e senza rimpianti, si è affrancata dall’infondato attaccamento alla realtà. Ed è appunto questo ciò che lascia intendere il detto «Sballottato dalla vita, lo zotico diventa iki». Ma quando dietro un sorriso leggiadro e seducente si sarà scorta la traccia quasi che la impercettibile di lacrime cocenti e sincere, solo allora si sarà riusciti a comprendere la verità dell’iki. È probabile che la «rinuncia» insita nell’iki sia lo stato d’animo prodotto dalla decadenza ormai al suo apice.
Kuki Shūzō, La struttura dell’iki